L’agricoltura è stata per decenni il settore principale della nostra economia nazionale e locale ed ha rappresentato la fonte primaria di reddito, sia per le famiglie che per numerose aziende agricole dislocate sul territorio. Un’attività per antonomasia simbolo di fatica e manualità che, nel corso del tempo, grazie allo sviluppo tecnologico e all’elevato grado di automazione, ha consentito ai piccoli coltivatori diretti di creare aziende sempre più ampie, fino a dar vita a realtà cooperativistiche e consortili di grandi dimensioni.

In questo articolo è superfluo evidenziare il grado avanzato raggiunto dalla nostra agricoltura e dall’eccellenza dei prodotti che la nostra regione esporta in tutto il mondo, bensì sottolineare come alcune particolari attività turistiche siano un connubio perfetto del settore primario. Parliamo non solo di quelle attività già consolidate quali, ad esempio, l’agriturismo, l’ittiturismo o il pescaturismo, ma soprattutto di nuove possibili attività in fase emergente, che potrebbero rappresentare fonte di reddito per tutti quei giovani che vogliono fare del settore primario la loro attività professionale.

Un esempio su tutti, oltre al conosciuto enoturismo, viene ad essere l’Oleoturismo, ossia l’insieme di tutte le attività di conoscenza dell’olio d’oliva espletate nel luogo di produzione. Rientrano in tale disciplina le visite nei luoghi di coltura, di produzione e di esposizione degli strumenti utili alla coltivazione dell’ulivo, con annesse degustazioni e commercializzazioni delle produzioni aziendali olivicole, abbinate ad iniziative di carattere didattico e ricreativo inerenti la produzione e la coltivazione di questo prezioso alimento. La Legge di Bilancio per il 2020, al comma 514 dell’art. 1, prevede di poter intraprendere questa nuova ed interessante attività applicando le disposizioni fiscali previste dall’articolo 5 della Legge 413/1991, ovvero il regime forfettario proprio delle attività di agriturismo.

Lo Studio resta a disposizione per ogni approfondimento di merito.

A cura di Fabio Caravaggio