Continua la Fase 1 della crisi epidemiologica da Coronavirus e il Consiglio dei Ministri vara un nuovo Decreto, volto ad iniettare sul mercato imprenditoriale una massiccia dose di liquidità. Non a caso, infatti, è rubricato “Decreto Liquidità” l’ultimo provvedimento firmato del Premier Conte, contenente ulteriori misure economiche, necessarie a garantire “denaro fresco” alle imprese, che vanno a sommarsi ai precedenti incentivi del “D.L. Cura Italia”

Mettiamo in evidenza, qui di seguito, le principali disposizioni rinviando, per tutti gli ulteriori approfondimenti, alla versione integrale del Decreto che sarà pubblicato a breve sulla Gazzetta Ufficiale.

POTENZIAMENTO FONDO DI GARANZIA PMI. Ampliamento e potenziamento del Fondo di Garanzia per le PMI (quelle con fatturato al di sotto dei 50 milioni di euro) con stanziamento di ulteriori 7 miliardi di euro. Il Fondo agirà su tre filoni: garanzia al 100% per i prestiti fino a 25.000 euro, senza alcuna valutazione del merito di credito; garanzia al 100% per i prestiti fino a 800.000 euro, con la valutazione del merito di credito; garanzia al 90% per i prestiti fino a 5 milioni di euro, estensibile al 100% con la controgaranzia dei Confidi, sempre con la valutazione del merito di credito. Detti finanziamenti avranno durata massima di sei anni.

GARANZIA DA C.D.P. PER LE GRANDI IMPRESE. Per quanto riguarda le aziende di più grandi dimensioni (quelle con fatturato superiore ai 50 milioni di euro), la garanzia verrà rilasciata dalla Cassa Depositi e Prestiti per il tramite della controllata SaceLa garanzia arriverà al 90% per le aziende che hanno meno di 5 mila dipendenti e un fatturato fino a 1,5 miliardi di euro, scenderà all’80% per quelle che hanno un fatturato tra 1,5 e 5 miliardi di euro, fino ad abbassarsi al 70% per quelle che hanno un fatturato superiore ai 5 miliardi di euro. La garanzia pubblica coprirà la banca dal rischio di mancato rimborso, facilitando l’emissione di credito, ma non aprirà le porte del prestito alle aziende che alla fine del 2019 erano considerate in sofferenza.

ULTERIORE SOSPENSIONE DEI PAGAMENTI FISCALI ORDINARI.  Sono sospesi i versamenti di Aprile e Maggio di Iva, ritenute e contributi per imprese e autonomi che hanno ricavi o compensi sotto i 50 milioni di euro e hanno subito un calo di fatturato del 33%, oppure per chi sta sopra i 50 milioni di euro di fatturato e ha subito un calo del 50% dello stesso. Alla ripresa della riscossione, i versamenti sospesi saranno effettuati, senza sanzioni ed interessi, in un’unica soluzione o con un massimo di 5 rate mensili. Prevista anche una proroga di altri due mesi dello stop al versamento delle ritenute per autonomi e partite Iva con giro d’affari entro i 400.000 euro. 

ESTENSIONE DEL “GOLDEN POWER”. A difesa delle imprese italiane è stato previsto un rafforzamento dei “poteri speciali” di vigilanza governativa per evitare che, con il calo dei titoli borsistici, le società quotate operanti in settori strategici possano essere acquisite mediante “scalate speculative” da parte di investitori esteri a prezzi di saldo. L’estensione del “golden power”, che già esiste nei settori della difesa, delle telecomunicazioni e dell’energia, è ampliato anche al settore alimentare, alla sanità, alle banche e alle assicurazioni.

SGRAVI PER MASCHERINE. Il credito d’imposta per le spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro viene esteso anche all’acquisto di dispositivi di protezione individuale (quali, ad esempio, mascherine chirurgiche, Ffp2 e Ffp3, guanti, visiere di protezione e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari) e all’acquisto ed installazione di altri dispositivi di sicurezza per proteggere i lavoratori o per garantire la distanza di sicurezza interpersonale (quali, ad esempio, barriere e pannelli protettivi).

“Con il pacchetto liquidità a favore delle imprese italiane”, ha spiegato il Premier Conte“verrà data disponibilità monetaria immediata capace di generare un effetto leva da 400 miliardi di euro, 200 miliardi di euro per il mercato interno e altri 200 miliardi di euro per potenziare il mercato dell’export. È una ‘potenza di fuoco’ che, sommata ai 350 miliardi di euro già liberati con il “Cura Italia”, mette in campo aiuti per 750 miliardi di euro, quasi la metà del nostro Prodotto Interno Lordo”.

A cura di Fabio Caravaggio